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martedì 27 febbraio 2018

Riflessioni: l'importanza delle antologie



Fare parte di un’antologia, offre all’autore la possibilità di pubblicare le sue opere, spendendo sicuramente molto meno rispetto alla pubblicazione di un libro singolo.  L’essere in gruppo, facilita emotivamente l’autore che si sente “più protetto”; senza contare poi, che le copie a lui destinate sono un numero tale da poterle vendere facilmente ( almeno, le antologie che creavo io. Ho sentito di case editrici invece, che davano all'autore dalle 150 alle 300 copie, francamente non lo trovo giusto. A quel punto tanto vale farsi un libro singolo: si spende uguale.) e non solo rientrare del contributo dato per la partecipazione, ma guadagnando anche qualche Euro, tanto da poter pubblicare ancora. Certamente però la cosa principale, la vera chicca della partecipazione, è di fatto pratico, nel senso che  ogni antologia  contiene ad esempio, dieci autori, di dieci città diverse,  quindi è matematico che l’opera in questione verrà fatta conoscere, senza fatica alcuna, in almeno dieci centri abitati. Giusto per farvi capire il meccanismo, le “classiche” da me ideate e curate, hanno toccato le città di tutta Italia e non solo. Un esempio: in “Diafano sentire”: Lucca, Viareggio, Albenga, Palermo, Aquila, Bergamo, Civitavecchia, Lecce, Biella, Lille (Francia). In “Assordante silenzio d’inverno” : Milano, Torino, Biella, Cassino, Bari Piacenza, Bologna, Salerno. In “Tra le braccia di Turan” : Biella, Milano, Roma, Gioia del colle, Pisa, Aquila, Zurigo (Svizzera). Nuove possibilità si presentano agli artisti,  a volte rende così felice l’autore, da portare l’antologia come materia d’esame, com’ è avvenuto per l’opera “Tra le braccia di Turan” per Nicolò Avanzi e ciò lo ammetto, mi rende particolarmente orgogliosa.





 Un discorso a parte andava fatto per i volumi ideati per le Onlus, come ad esempio la raccolta composta da 4 libri “Poesia è donna – mosaico poetico” , una delle tante. Qui si trattava di un lavoro per poter offrire ai più disagiati, un supporto, un abbraccio, una carezza colma di Poesia e affetto. Copie  venivano donate ad Associazioni ONLUS, le autrici che partecipavano  con contributo erano 2 o 3  per ogni volume, le caratteristiche particolari erano: la Poesia detta di “Ouverture” di una Poetessa non pagante a cui veniva  donata una copia del libro e la nota introduttiva molto accurata, di un conosciuto poeta e amico, Fabio Amato.
La speranza degli autori che partecipavano ai miei progetti in genere, era uno stimolo continuo a continuare perché "fare del bene, fa stare bene" e vedere l’emozione sincera negli occhi di chi legge una Poesia,  non ha prezzo, oggi come allora.

☆ ☆ ☆

Partecipare quindi a raccolte poetiche è sicuramente un buon metodo per mettersi in gioco ed uscire allo scoperto; confrontarsi con altri autori  stimola la creatività poetica e a  poco prezzo, fino a quando, non ci si sente tanto sicuri da spiccare il volo con un libro singolo.

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