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lunedì 26 febbraio 2018

Riflessioni: promuovere un libro

 
Si danno da fare le case editrici per promuovere un libro?

Innanzitutto sappiate che non sono del tutto contraria all'editoria a pagamento.
Se per autori di romanzi pubblicare è difficile, per un autore di poesia lo è ancora di più. Non tutte le case editrici accettano infatti, elaborati poetici, perché troppo di nicchia e diciamolo, decisamente poco appetibili, il che significa che raramente, per non dire mai, le case editrici investono su poeti emergenti. Dunque l'aspirazione a pubblicare una propria opera è  legittima, anche quando quest'opera non suscita l'interesse commerciale o culturale. Lo stesso Moravia infondo, ha pubblicato a pagamento poiché nessuno pare, fosse interessato a pubblicare il suo primo scritto.

Facciamo un passo indietro, quando da talent scout, cercavo autori poetici da inserire in antologie, a pagamento perché le case editrici con cui collaboravo non erano free, proponevo un pacchetto in base alle esigenze della casa editrice. Inserivo le varie antologie in concorsi e, cosa innovativa, m'inventai "Progetto estero" nato per fare conoscere la poesia italiana contemporanea all’estero, per offrire visibilità, sia agli autori che alle case editrici. I libri venivano  esposti nelle biblioteche di Accademie di Letteratura, Istituti di Cultura Italiani, ma anche in hotel esteri, che gentilmente mettevano a disposizione una piccola biblioteca per i turisti italiani.
Qui troverete le varie spedizioni 

Se un talent scout riesce ad inserire i vostri libri in concorsi, senza farvi sborsare nulla di più; riesce ad inserire i vostri libri in circuiti esteri e italiani di pregio e di cultura, tutto sommato giudicherei l'operato più che soddisfacente, ripeto, soprattutto in campo poetico, anche perché non ho mai sentito nessuna casa editrice proporre ciò che io, nel mio piccolo, proponevo e, naturalmente, erano tutti, editori e autori, pienamente soddisfatti di questa geniale idea.
Altra cosa a mio avviso interessante e di cui ne vado fiera, è stata la mia presenza nel sociale, ideando nel gennaio 2013 “Art For Aquila” il cui motto era “Fare del bene ci fa stare bene” che, grazie alla collaborazione con l’amica e collega Patrizia Manenti e il coordinatore della Croce Bianca a L'Aquila, Giovanni Mangione, ho potuto organizzare un’asta di beneficenza a favore di questa splendida città, in seguito al disastroso evento sismico, tenutasi al centro dell’Aquila nel giugno 2013 il cui ricavato  è andato a favore della Croce Bianca, per la realizzazione di un centro polivalente per i più disagiati. Da qui in poi, ideavo spesso a doc antologie poetiche e ogni volta, 10 copie venivano donate in beneficenza ad associazioni Onlus, le quali decidevano liberamente se metterle in vendita durante le loro manifestazioni, oppure inserirle nella biblioteca dedicata agli ospiti. Il mio  obiettivo era quello di portare l’Arte e la Poesia ovunque, rendendola più appetibile al pubblico, facendola conoscere non solo attraverso reading, ma anche miscelata ad attività quotidiane, proprio per uscire dal marchio di nicchia; cosa che secondo me, dovrebbe essere la stessa casa editrice ad occuparsene come norma.

   Invece cosa fa concretamente una casa editrice?

Nella stragrande maggioranza dei casi le case editrici si limitano ad inserire il suddetto libro sul proprio sito, a volte, nemmeno questo e parlo per esperienza personale.
Spesso gli autori  lamentano una scarsa partecipazione della casa editrice nella promozione del loro libro.  Di contro, anche alcuni editori lamentano la scarsa partecipazione degli autori nella promozione dei loro libri, specialmente l’assenza alle presentazioni. Ma non basta una presentazione a pubblicizzare un libro; presentazione che fra l’altro, ha pure dei costi.
L'autore in genere, non si dice soddisfatto di come l’editore metta in moto la macchina del marketing editoriale ... forse perché non sa come fare.
 A mio vedere, soddisfazione o meno, la promozione di un libro spetta sia alla casa editrice sia allo scrittore/poeta. Al talent non compete questa mansione, se non per libera scelta.
 Infatti, su uno dei miei blog in quel periodo si leggeva: "il talent non è obbligatoriamente tenuto a creare eventi di presentazione dei volumi, che resta a discrezione dell'autore e della casa editrice. Raffaella C.B. Amoruso è altresì libera di creare eventi propri.  Ad ogni autore sarà consentito parteciparvi attivamente".
Ci sono poi, case editrici che chiedono all’autore, insieme all’invio del manoscritto, quali possibilità abbia di promuovere il libro: si chiama collaborazione.

Alcune antologie da me ideate e curate.
Foto copertine : Raffaella C.B.Amoruso
tranne "4you" la cui foto è di Sara Dama.



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