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venerdì 23 febbraio 2018

Riflessioni: l'arte appaga ma non paga.

Quante volte abbiamo chiesto a gallerie d'arte di mostrare le nostre opere?
Quante volte abbiamo tentato di farci strada in questo carnaio d'anime assetate di successo?
Abbiamo peccato sgomitando, investendo non poco tempo e denaro per apparire.
Abbiamo sperato, ci siamo illusi, che bastasse una parola del critico di turno.
Tutto inutile.
Il "successo" arriva forse, solo se si investe su se stessi, non solo sforzandoci di essere sempre in prima linea con la nostra creatività, qualunque essa sia, ma investendo parecchio denaro in mostre, collettive e non, in Italia e all'estero.
Il fatto strano, che personalmente mi è capitato dopo che ho saggiamente smesso di chiedere di partecipare a mostre, è che molti galleristi, reali e virtuali, hanno iniziato a mandarmi inviti.
Caspita, è una bella cosa! È una bella cosa? Ne siete convinti?
Chiedono cifre che oserei definire truffe, ma fanno "bella figura" perché scrivono che non ci sono commissioni se vendono un tuo pezzo.
Morale della favola, il trasporto è a carico dell'artista, loro mettono la galleria, le luci giuste per fare risaltare l'opera, il personale, il rinfresco a base di stucchevoli salatini e se non ti basta, puoi decidere, con un piccolo sovrapprezzo, di farti fare una recensione da parte dell'emerito critico, che spalanchera' sicuramente le porte per un successo immediato.
Sono tantissime poi le gallerie che scrivono a caratteri cubitali:
"noi facciamo molto per gli artisti sconosciuti". Ne siamo sicuri?
  Un giorno ho inviato una mail ad una nota galleria d'Arte della mia città, dove chiedevo informazioni per una personale fotografica e/o pittorica.
Ecco la risposta:
Non è possibile, lo spazio è
dedicato agli autori in permanenza
di xxxxxxxxx.
Una risposta che vuol dire tutto e niente.
Ma, da persona intelligente e curiosa, mi viene spontaneo e logico chiedere:
Grazie della risposta, ma  com'è possibile essere inseriti in permanenza?
Dopo qualche giorno di attesa, la risposta mi ha stupito:
Non siamo COMUNQUE interessati ad aggiungere
altri artisti.
Cordialità
... TUTTO E NIENTE ...
E dunque una riflessione viene istintiva:
vuoi vedere che solo artisti famosi (e per famosi intendo quelli che hanno la disponibilità economica di poter investire sulla propria arte non poco denaro, per partecipare a mostre collettive, concorsi o quant'altro,  in luoghi di maggior pregio, in modo da arricchire il proprio cv) possono essere i prescelti!
E mi chiedo: ma se l'Arte è assodato ormai che è un donare emozione, noi, poveri tapini, non diamo emozioni? Non credo proprio.
Non veniamo selezionati  perché SIAMO NESSUNO. Dei perfetti NESSUNO che hanno anima e cuore e vita e gioia ed emozioni da donare, ma il nostro nome è NESSUNO perché nessuno ci prende in considerazione visto che non abbiamo i mezzi economici necessari per investire su noi stessi. Se davvero i galleristi volessero investire su perfetti sconosciuti ( galleristi, ma anche case editrici, ad esempio) dovrebbero avere la coscienza di dire ti voglio con me a costo zero, se poi qualche opera verrà venduta, la galleria, o chi per esso, si prenderà il 50% del costo dell'opera stessa. Questo secondo me, significa investire su talenti nuovi e dunque sull'arte, in continuo movimento.
Ricordiamoci che L' ARTE è tutto ciò che dona EMOZIONE.
     Da Wikipedia:
<L’arte, nel suo significato più ampio, comprende ogni attività umana – svolta singolarmente o collettivamente – che porta a forme di creatività e di espressione estetica, poggiando su accorgimenti tecnici, abilità innate o acquisite e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall'esperienza. Nella sua accezione odierna, l'arte è strettamente connessa alla capacità di trasmettere emozioni e "messaggi" soggettivi. Tuttavia non esiste un unico linguaggio artistico e neppure un unico codice inequivocabile di interpretazione.
Nel suo significato più sublime, l'arte è l'espressione estetica dell'interiorità umana.
Rispecchia le opinioni dell'artista nell'ambito sociale, morale, culturale, etico o religioso del suo periodo storico.>

Qualcuno un giorno disse : "Economicamente non si vive d'arte, ci si nutre".
Meditiamo dunque su queste parole...


Artedigitale by ©Raffreefly


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