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Leggi anche il NON libro "Cammina tre lune nelle mie scarpe"

mercoledì 31 gennaio 2018

Cammina tre lune nelle mie scarpe. Parte seconda Cap.6

Parte seconda: (A)SOCIAL

    Cerchiamo di comprendere con poche e dirette parole, gli svantaggi e naturalmente anche i vantaggi, di essere "social".

C'è chi la definisce  “psicosi di massa”.
La dipendenza da internet, dipendenza da chat e social network è un argomento  che interessa sempre di più anche la medicina.
Il termine psicosi indica una tipologia di disturbo psichiatrico, espressione di una severa alterazione dell'equilibrio psichico dell'individuo.
In questo caso, indica il bisogno di trascorrere un tempo sempre maggiore in rete per ottenere soddisfazione.

Di contro, ricercatori britannici hanno scoperto che "l'Instant Messaging" può migliorare l'umore persino in chi soffre di depressione, agendo quasi come un farmaco virtuale.

Dunque:
I social possono cambiare la vita. Essere all’interno dei social,  può essere "pericoloso" perché possono minare certezze e farle divenire incertezze. E, al contrario,  possono portare un assoluto beneficio  rafforzando la  nostra personalità e consapevolezza.

Conclusione: i social network vanno utilizzati con moderazione e in totale sicurezza in fatto di privacy.

In realtà, siamo noi stessi a violare la nostra privacy, il nostro diritto alla riservatezza. I social network  ci chiedono, di mettere più possibile a nudo la nostra identità e i nostri fatti privati.
Ma attenzione, il divulgare tutto di noi significa anche una cosa : rinunciare al nostro privato, di questo dobbiamo esserne consapevoli e gestire le nostre scelte nel migliore dei modi, senza poi lamentarci.

 I social, non sono altro che la realtà amplificata.  "Pericoloso" esattamente come può esserlo vivere in una società come la nostra. In rete si incontreranno persone; alcune saranno disponibili a scambi di opinioni costruttive, al dialogo, al sano confronto, all'amicizia sincera; altre saranno soltanto  perditempo, invadenti, curiosi, stalker, se non addirittura marpioni, capaci di approfittare di qualsiasi situazione, precisamente come accade nella realtà. Sta a noi, alla nostra intelligenza, al nostro modo di porci, cercare e trovare individui alla nostra altezza, o come si suol dire "sulla medesima lunghezza d'onda" nel reale come nel virtuale.
La gente è spesso stupida a prescindere dal  virtuale o reale che sia, le persone villane sono sempre esistite. Il virtuale non è il mostro nero, bensì un'apertura al mondo che ci circonda nel suo globale. Chi non ama il mondo del virtuale è solo perché non è ancora arrivato a conoscerlo in profondità; è un insegnamento importante ed è da valorizzare sempre di più, ma, ma bisogna usare la testa.
 Il mondo del virtuale non è per tutti; è per  persone pienamente consapevoli e responsabili.

Artedigitale by ©Raffreefly

Cammina tre lune nelle mie scarpe. Cap.5


     Facciamo un passo indietro: cosa fa un  talent scout? (esclusivamente poetico nel mio caso)
Ha il compito di pescare il prodotto giusto nel mare di testi in cerca di editore: potrebbe essere il libro “perfetto” che ha solo bisogno di essere segnalato alla opportuna Casa Editrice, oppure quello che contiene il seme della potenziale opera d'arte, ma che necessita di un lavoro di rifinitura o di restauro per poter risultare presentabile.
In qualche modo, lo scout accoglie in sé ansie e ambizioni altrui, ma poi intervengono alcuni fattori che compromettono la valutazione “romantica” di chi deve garantire qualità e dare un valore letterario autentico al lavoro sottoposto al suo giudizio.
Ci sono manoscritti che, nonostante la convinzione degli autori di avere prodotto un’opera destinata all’immortalità, sono oggettivamente brutti; la poesia risulta scontata, spesso con rime  banali, senza l’utilizzo di sinonimi,  obsolete. Purtroppo poi, ci sono frequentemente errori grammaticali o scrittura tipo sms.
Stancare la mente con testi di bassa qualità ha un rischio forte: comporta una disaffezione generale verso le storie, una cattiva predisposizione verso i lavori, determina l’impoverimento di ogni buona intenzione di chi fa scouting e non può fare a meno di stroncare sul nascere le aspettative del “poeta” pretenzioso.
E io parlo solo di poesia, non voglio nemmeno immaginare  cosa deve leggere un talent di romanzi, ad esempio!
Ma dove “opera” un talent scout?
     Sul web, grazie ai social e qui il discorso si fa ampio  e duro.


martedì 30 gennaio 2018

Una storia come tante by ©Raffreefly - short stories



                     Violenza psicologia su minore 


Aveva solo quattro anni, quando capì che la vita sarebbe stata complicata.
Quella sera di giugno, l’ennesima lite tra i suoi genitori, la portò a nascondersi, spaventata, tra il lavandino di pietra della cucina e il frigorifero. Accucciata, infinitamente piccola, quasi volesse rendersi invisibile.
I suoi occhi erano così fondi che parean più scuri; fissavano un punto lontano, sperando che la porta della cucina si aprisse.
La lite degenerò e il frigorifero ricevette un pugno, muovendosi.
Lei, rimase ferma, quasi senza respirare, si portò le mani sulle orecchie.
Ripensò ai suoi cani; loro sarebbero stati in grado di aiutarla e farla uscire da quella nicchia di fortuna.
L’aria era quasi irrespirabile, densa di parole fredde, villane, dolorose.
Se si fosse messa a piangere forse si sarebbero accorti di lei; se si fosse messa a urlare … se … Il coraggio però le mancava, non riusciva a muoversi da quella scomoda posizione.
Non una lacrima … non un urlo. Solo paura.

Poi, all’improvviso, finalmente qualcuno girò la maniglia della porta. Le due persone smisero un attimo di urlare, guardando quella figura che, con passo deciso entrò e chiamando per nome la piccola, la prese in braccio e la portò via.
Fuori, dove le stelle disegnavano il cielo illuminandolo, mano nella mano con il suo salvatore, riuscì a respirare.
I suoi cani, alti quanto lei, le trotterellavano a fianco, proteggendola, ancora una volta.



Cammina tre lune nelle mie scarpe. Cap.4


    Corsi. Tra l'erba che sapeva di rugiada; tra i primi raggi di un mattino qualunque. Ombre e luci mi attirarono, mi accostai così alla fotografia. La mia prima macchina fotografica, una Samsung  compatta, mi fece amare  questa forma d’arte. Ancora oggi è parte integrante della mia sacca, anche se datata, mi accompagna ovunque. Fotografavo qualsiasi  cosa, ero affamata di creatività.
Sono passata ad una Canon successivamente, più professionale. Ma ora devo ammettere che, con i cellulari di nuova generazione si possono fare fotografie davvero nitide a pari almeno di una macchina fotografica.
Ho imparato ben presto a modificare le foto  utilizzando software idonei di grafica tanto da utilizzarle in seguito, spesso e volentieri, per le copertine dei miei libri.  Dunque mi affaccio all’arte a 360° con dirompente dinamismo, coinvolgendo altre persone, sempre di più.  Cresco giorno dopo giorno, assorbendo pensieri, selezionando, ascoltando. Mi gratifica e mi rincuora. Poesia, pittura, fotografia fanno ormai parte di me, del mio modo di essere, parte integrante della mia vulcanica creatività.
Il mio chiodo fisso era quello di riuscire a pubblicare un libro, almeno uno tutto mio, che potesse unire poesia e fotografia. In mente avevo una idea di movimento, di impatto visivo. Niente di statico dunque, niente di banale, ma si sa, "ogni scarrafone è bello a mamma soja".
    “Infinita-mente Marlen”  è stato pubblicato nel gennaio 2012 alla soglia dei miei 50 anni. Viene definito un poemetto erotico-soft, suddiviso in 21 capitoli, si snoda tra racconti e poesia correlata, il tutto alleggerito da miei scatti in bianco e nero.
  Il libro nel 2013 viene rieditato in italiano/spagnolo con un’altra casa editrice.

         Cambiai la copertina e alcune fotografie interne rendendolo più seducente ed elegante. La seconda edizione, si classificò sesto, al “Premio Internazionale Emozioni Poetiche” nell’anno 2015.
Da quel lontano 2012 hanno spiegato le ali molti libri, una trentina in tutto: personali, per altri autori e antologie poetiche, da me ideate e curate.
Ho aiutato molti artisti emergenti  a portare alla luce i pensieri poetici più  reconditi, i misteri del cuore, le aspettative, i sogni, le speranze, l’amore verso questa forma d’arte, l’amore verso se stessi, appoggiandomi a diverse case editrici, in particolare una di Milano a cui va tutta la mia stima.

Foto by ©Raffreefly


Infinita-mente Marlen seconda edizione italiano/spagnolo



lunedì 29 gennaio 2018

Fotopoesia


Cammina tre lune nelle mie scarpe -Cap.3


Per  mia natura  sono molto curiosa e testarda, che sia una fortuna o un calvario, ancora devo capirlo, fatto sta,  che da autodidatta quale sono,  non ho mai smesso di informarmi al solo scopo di crescita personale/artistica.
Il periodo era propizio per sperimentare, la forza interiore mi faceva sperare in un cambiamento; lasciare che il mio io parlasse e libero, senza alcun vincolo, si librasse verso l'infinito ignoto, era un conforto, un sostegno, un incoraggiamento. Un frenetico bisogno di comunicare.
Presi in mano tele  e colori e iniziai a dipingere l’astratto emotivo: l’essenza.
La parte che più mi affascina e mi attira, la più importante, la sua sostanza, il nucleo: l'io.
Io, il mio sentire. Io, il mio volere. Io, l’emozione di un colore.
Nacquero molti quadri astratti, dapprima su tela, poi sotto vetro, poi ancora tela e poliuretano espanso. I colori , le emozioni , il materico.
Sovrapposizioni colorate, rabbiose a tratti, dal taglio deciso e forte, come se l’io uscisse e s’imprimesse indelebile e fermasse quel momento per sempre.
Un susseguirsi di sensazioni implacabili m’invasero e dentro, ancora la voglia di continuare, ancora quell’oltre che mi chiama.
Quella strana vocina  mi diceva: corri, non ti fermare.



Uno dei tanti quadri, uno dei più significativi : Rispetto


venerdì 26 gennaio 2018

Cammina tre lune nelle mie scarpe. Cap. 2


     Fin da bambina, ho imparato ad amare  carta e penna, colori e forme, come via d’uscita, come isolamento tra me e me, come fosse un intrinseco modo di dire: io esisto.
A cavallo dell’anno 2010 iniziai così a mettermi in gioco sul serio. I miei pensieri, le mie poesie, le mie riflessioni le buttai in rete, aspettando risposte. Dopo breve tempo, miracolo del web, mi contattò un critico e storico dell'Arte, laureato al Dams di Bologna,  un tassello di elevata importanza nella mia vita, che la cambiò, inconsapevolmente e inesorabilmente.
Colpito dalle mie poesie, mi propose di collaborare con lui, dandomi il compito di ricercare talenti letterari. All’inizio ero piuttosto timorosa, affascinata sicuramente, ma titubante. Poi, mi posi una domanda: che differenza c’è tra  ricercar talenti e il lavoro da me svolto in precedenza? Nessuna differenza. Ci vuole, per entrambi i lavori, sia la  disponibilità all’ascolto, che abilità nel  risolvere  problemi.
Posso farcela.
Da questo stupendo lavoro, nell’anno 2011 hanno visto la luce ben quattro antologie di poeti contemporanei.
  I libri, finemente rilegati, a tiratura limitata, avevano le copertine di quattro incisori di acqueforti , una tecnica di incisione su metallo in cui la
    lastra di rame, ricoperta da un sottile strato di vernice e incisa con una punta d'acciaio, viene sottoposta all'azione dell'acido nitrico che segna il metallo solo sulle parti scalfite.
 Il mio sangue, a questo punto, correva veloce. Le mie creazioni nascevano spontanee,  rapide,  sicure e attente verso il  mondo che mi circondava.
Ho sentito forte e chiara la necessità di continuare da sola, essere talent scout di me stessa, senza appoggiarmi necessariamente e obbligatoriamente a qualcuno.
Sono uno spirito libero, non posso avere padroni.
Ora scrivere non mi basta più, voglio andare oltre.


Foto by ©Raffreefly
Libri d'arte

giovedì 25 gennaio 2018

Cammina tre lune nelle mie scarpe -Parte prima- Cap.1

Parte prima:RINASCITA



Nel 2000 accadde qualcosa che mi segnò profondamente.
Per una serie di cause, incomprensioni, raggiri, macchinazioni di una persona a me molto cara, mi ritrovai senza lavoro.  Il sangue che scorre nelle mie vene, è lo stesso sangue di chi mi ha ferito intimamente.  Ma alla fine, nulla accade per caso. Io non dimentico (purtroppo) e provo immensa pena per questa persona che non ha voluto conoscermi fino in fondo, non ha voluto comprendermi, accettarmi, amarmi. Pena e sicuramente molta delusione, che mi ha segnato, marchiato a fuoco. Indelebilmente. Il mio carattere dunque gira intorno a questo fatto, nel bene e nel male. La corazza che ci si costruisce è di cemento armato e non cade quasi mai. La rabbia che si prova viene col tempo diretta verso altri lidi, viene plasmata dalla vita, viene cosparsa di fiori profumati e incanalata nel miglior modo possibile, ma c’è, è presente comunque. Ed è proprio da questo che rinasco. Che riemergo in qualche modo; quando per anni t’inculcano nella testa che sei un fallimento, che grazie al tuo carattere ti farai terra bruciata intorno, alla fine ci pensi seriamente e scopri così, di avere delle qualità. Ti sorprendi, perché la verità è così palese da farti rimanere interdetta. Se negli anni sono riusciti a farti sentire uno schifo, è solo perché tu, sei migliore di loro. Mi hanno sempre temuta. Avevano paura della mia intelligenza, per questo cercavano di soffocarla. Diffidavano della mia mente perché non la conoscevano e non intendevano approcciarsi per non sentirsi inferiori.

            Questo ho capito, dopo molto, molto tempo.
Da titolare d’azienda, dunque a zero tondo.
Con due figli piccoli da crescere, tutto si spostò di colpo, sulle spalle di mio marito. Avevo 38 anni, la crisi nel tessile stava facendo le prime vittime, lasciando a casa centinaia di persone. Le ditte “sane” quelle più prestigiose, iniziarono a ridurre il personale. Le aziende artigianali o relativamente piccole, chiudevano i battenti tristemente. Biella, la città del tessile per eccellenza, iniziava così una triste agonia che ancora oggi perdura. Iniziò con il tessile, per poi spostarsi  ad altri settori, inesorabile avanzava come un cancro. Un’onda anomala , uno Tzunami che devastò ogni cosa, con tale forza, con tale impeto da lasciare tutti esterrefatti. La nuvola nera della depressione invase la mia città, i suicidi presero forma e negli occhi di chi restava, lo sgomento era sconfinato.

                  Cercai un’occupazione ogni mattina, dopo aver accompagnato i figli a scuola, con scarsi risultati. Nel pomeriggio, quando i ragazzi tornavano a casa, mi trovavano allegra e comunicativa, nonostante tutto. Preparavo loro la merenda, ascoltando il resoconto della giornata scolastica; controllavo i compiti  dati dalle insegnanti mentre gli sbarbatelli si distraevano giocando. Poi, trascorsa un’oretta, ci si sedeva in cucina e mentre io stiravo o preparavo la cena, loro studiavano e mi dicevano la lezione per il giorno successivo.  Piano piano tutto questo si trasformò nella quotidianità; il mio lavoro dunque, era badare ai miei figli a tempo pieno e in fondo, ne andavo fiera, perché i risultati, già più  che positivi, migliorarono ancora di più, portando spesso  le insegnanti a farmi personalmente i complimenti per l’educazione e l’impegno costante che i ragazzi tenevano scuola.
 Ero e sono molto orgogliosa di loro.


Foto by ©Raffreefly

mercoledì 24 gennaio 2018

Cammina tre lune nelle mie scarpe -premessa-



                Il mio nome è Raffaella.  Il suo significato, “Dio ha risanato”  è un nome cristiano affermatosi a partire dal Medioevo per il culto dell'arcangelo che, nell'Antico Testamento, accompagna e guarisce dalla cecità Tobia il Vecchio e ne guida il figlio Tobiolo in un lungo viaggio per trovare una degna sposa.
Pare che il mio nome rispecchi alcune caratteristiche in cui mi ci ritrovo :“istintiva, allegra, fresca, sensibile, fluida come l'acqua, un torrente di montagna che disseta e rallegra lo spirito. Far parte del suo clan è una vera fortuna, poiché la sua generosità con i familiari e amici è esemplare.”
 Sono nata una domenica di febbraio nel lontano1962. Pur non credendo particolarmente nell’oroscopo, devo ammettere che il segno dell’Acquario mi rappresenta piuttosto bene.
Ho una natura decisamente fuori dal comune; mi sono resa conto ben presto di non percepire il mondo come tutti gli altri, ma di fronte a tale consapevolezza non mi sono mai scomposta e continuo ad agire come meglio credo. Alcune categorie di persone mi annoiano con facilità, soprattutto quelle melliflue, la cui dolcezza giudico insincera. Felicemente quindi, so di essere semplicemente me stessa, senza contare sull’approvazione o gli elogi altrui.

                     Chi è nato sotto il segno dell'Acquario ha in se le caratteristiche dell’aria di montagna: riscaldata dal sole è piacevole, ma appena il sole cala all’orizzonte, si fa gelida, rarefatta, immobile. La mia personalità è astratta, legata alla mente e alle idee continue che mi girano in testa. Amo definirmi  una  sognatrice con i piedi ben piantati a terra. Ho un indole "intellettuale" ma allo stesso tempo molto libera. Non mi piace sottostare a delle regole prefissate, sono un segno d’aria e non amo la staticità. Anche il mio umore è variabile e imprevedibile, alternando fasi di euforia a fasi di apatia, che di solito culminano con la messa in opera di una nuova idea. L’Acquario è dominato da due pianeti, Saturno e Urano che rappresentano rispettivamente la saggezza e l’innovazione; i nati sotto questo segno sono in grado di osservare da fuori le relazioni. Questa facoltà è dovuta proprio grazie all’influenza di entrambi i pianeti che però fanno sì che spesso l’emotività venga messa in secondo piano a favore di una razionalità che non  fa notare i bisogni di chi gli sta accanto. Infine, i nati sotto questo segno difficilmente cambiano idea e quando termina una relazione non tornano indietro. Abbiamo alti ideali che spesso sfociano in utopistiche passioni che amiamo condividere con gli altri illuminando il sentiero per un mondo migliore.

              Chi sono dunque? Una donna di mezza età, dal carattere schietto. I miei genitori, sposati all'età di 19 anni, dopo 6 di litigi perenni, per fortuna hanno divorziato. La mia vita non è stata facile.  Con il tempo ho imparato l’arte della diplomazia, cercando di essere accorta, equilibrata e sensibile, quando è necessario.  Non amo il sarcasmo, quell’ironia subdola che s’insinua viscida per puro intento di umiliare o ferire, non fa parte del mio carattere. Posso passarci sopra se l’incontro, per il quieto vivere, lasciare che mi scivoli addosso. Non sono gelosa o invidiosa, sono sentimenti che non mi appartengono. Ho una visione tutta mia di ciò: ritengo che la gelosia non sia altro che una forma di insicurezza di chi ha paura di perdere qualcosa o qualcuno. Le persone gelose sono assillanti, monotone per sfociare poi, nella sgradevolezza. Non provo invidia nei confronti “di chi ce l’ha fatta”, se mai ammirazione.
Un incentivo per continuare a crederci.
Per certi versi, ciò che sto per dire può sembrare una  incongruenza,  ma negli anni ho imparato che il matrimonio e la vita stessa, sono basati su compromessi. Si cerca cioè di lavorare in sinergia, (con il mondo, con il partners o semplicemente con se stessi) con lo scopo di trovare un terreno comune su cui concordare. Se lo sforzo per fare il compromesso non  porta pregiudizi e non influenza il piano complessivo, allora il compromesso è valido e utile.

           Vedo il bicchiere mezzo pieno e, mezzo vuoto. Sono un’ottimista realista per natura. Se siamo abituati a dolersi e a vedere sempre tutto nero, vediamo inevitabilmente il bicchiere mezzo vuoto. E continueremo a lamentarci per tutta la vita. I piagnistei sono il tarlo dell’umanità, rappresentano l’abitudine a cibarci di pensieri negativi e a sentirci perennemente insoddisfatti e infelici. 
D’altro canto, vedere il bicchiere mezzo pieno non è affatto sinonimo di felicità, anche in questo caso si è insoddisfatti della propria vita. La conseguenza è però una marcia in più. 
La vera funzione dei pensieri positivi non è quella di eliminare quelli negativi, ma di equilibrarli e neutralizzarli. Chi riesce a vedere il bicchiere allo stesso tempo mezzo pieno e mezzo vuoto, mette a tacere i lamenti e le negatività, sprigionando una forza sempre nuova, fruibile da se stessi e dagli altri. 
Sono un’osservatrice, non mi fermo quindi al solo guardare qualcosa o qualcuno, non mi basta l'apparenza delle cose ma “guardo oltre”. Nel bene o nel male i dettagli fanno la differenza.  La spontaneità e la naturalezza con cui accadono li rendono particolarmente interessanti, mostrandoci l’aspetto più onesto della vita.
Come dice Katherine Pancol, scrittrice francese
“Bisogna guardare ai dettagli.
Essi disseminano la nostra vita di sassolini che ci guidano”.
Non mi permetto di giudicare e vorrei che anche gli altri lo facessero. La mia idea è personale e me la tengo stretta.

             Credo nell’Essere Umano e nella forza immensa della nostra mente, nonostante tutto; anche se l’individuo inteso come maschio, mi ha assai deluso. Reputo il mondo ancora troppo maschilista; l’atteggiamento che l’uomo ha nei confronti della donna, la sua presunta superiorità, è una forma di sessismo. Supporre davanti al successo ed ai traguardi professionali di una donna, che questa sia andata a letto con qualcuno per far carriera, giustificare uno stupro, sono tutti segnali di un problema. Un grave problema di base. Vogliamo parlare di femminicidio? Atto finale di una lunga serie di umiliazioni, violenze fisiche e psichiche che non dovrebbero esistere. Quante povere donne e ragazzine sono state uccise, lapidate, sgozzate, pugnalate e bruciate vive solo per aver detto no o per gelosia o per aver detto addio. Nessun marito o compagno può dirci cosa fare, cosa dire, cosa evitare, cosa indossare.
Nessuno al mondo ha il potere o il diritto di umiliarci, di impedirci di realizzarci nel mondo del lavoro, di zittirci. Non esiste una sola persona al mondo che possa distruggerci, demotivarci, prenderci in giro per ciò che siamo.

          Credo nella Libertà. Ossia, la condizione in cui una persona può pensare, manifestare il pensiero e tradurlo in azione senza vincoli. La premessa, nella quale un essere umano può decidere in maniera autonoma i propri comportamenti e le proprie azioni. Questo comporta avere dubbi, fare delle scelte, fare anche degli errori, è quindi ovvio che libertà è sapersi prendere la responsabilità delle proprie azioni.

Credo nell’eutanasia, ovvero la morte buona, come forma di libertà e di scelta personale, ricordando che la scelta, è un fondamentale principio democratico.
Sono scettica riguardo all’insegnamento della Chiesa cattolica. Personalmente ho abbandonato da molto tempo ogni pratica religiosa, disgustata da chi si nasconde dietro un abito talare, per abusare con facilità di giovani anime ignare. Quello che mi fa più rabbia, sono i casi insabbiati di preti che vengono spostati in altre diocesi e che possono così continuare indisturbati, senza una adeguata denuncia presso l'autorità giudiziaria dello Stato. E chi li copre, Vescovi e quant’altro, dovrebbero anch’essi, essere incriminati.

Credo nell’Amore, che può spaziare da una forma più generale di affetto, ad un forte sentimento, fino alla dedizione profonda nei confronti di qualche cosa. Amore di sé, il sano amor proprio,una  condizione di autostima necessaria per essere in grado di donarsi. Credo  nell'individualismo. Prima di essere coppia, siamo semplicemente individui singoli. Amarsi dunque, per poter amare.

                 Erich Fromm psicoanalista e psicologo tedesco, ha dichiarato che    “l'amore non è in definitiva un sentimento per tutti, ma piuttosto è un impegno e un'adesione, un insieme di azioni amorevoli rivolte verso un'altra persona, ma anche verso se stessi o nei confronti di molti altri, per un periodo prolungato, duraturo.”

          Per concludere, vorrei poter dire di credere nello Stato Italiano, ma ho perso ormai le speranze di vedere qualcosa di buono. Dalla sanità alle scuole l’Italia fa acqua da tutte le parti. Si pensi ad esempio alle persone dotate di qualità eccelse, che per avere successo, devono spostarsi in altri Paesi.  L'Italia sta scivolando verso il terzo mondo. La prosperità di un Paese è data soprattutto dal prodotto interno lordo e dalla occupazione. L'Italia ha gradualmente perso le imprese e quindi l'occupazione. Una parte delle imprese ha delocalizzato per salvarsi. Una parte delle imprese è stata ceduta a capitale estero. Una parte delle imprese è uscita dal mercato (cioè, è morta): per la concorrenza straniera, per obsolescenza, per la crisi del mercato stesso.  Nessuna delle forze politiche oggi in campo ha una sola proposta valida, la famosa "imminente uscita dalla crisi" dunque è una bufala, non illudiamoci. Se dovessi abbinare un sinonimo al nostro Paese oggi, direi inganno: ovvero una patina semi lucida di vero, creata ad arte per far cadere in errore.  
E la mia città, non è molto diversa  da tutto ciò.

Sono nata e cresciuta a Biella, città in cui vivo tutt’ora. La provincia ha circa 180 mila abitanti compresi i residenti degli 82 comuni. Si trova nel Piemonte settentrionale ed è situata ai piedi delle Alpi Biellesi, al centro di rilievi montuosi: il Massiccio del Bo, il  monte Mucrone e il Camino, da qui probabilmente deriva il “nostro” carattere, forte e deciso.

            Nel corso dell'Ottocento Biella conobbe un grande sviluppo urbanistico e industriale, divenendo presto nota per le sue industrie tessili. L'economia di Biella e del biellese è tradizionalmente legata a questo settore, ed in particolare a quello della lana, anche se, al momento, la crisi mondiale ha pregiudicato di molto questa crescita.

Bruno Gambarotta, scrittore e non solo, afferma:  “Al centro del sistema dei valori del piemontese c'è (o c'era una volta) il lavoro; solo il lavoro conferisce dignità e definisce la posizione sociale di un piemontese. Ma deve essere un lavoro “vero”, penoso, che richiede fatica e sofferenza; se fai un lavoro che ti diverte, quello non è un vero lavoro: per un vecchio piemontese la qualifica di "artista" è poco meno che un insulto.”
( E io che sono piemontese e per giunta artista, pensate un po' come sono messa!)

Tutto ciò che ho imparato nella vita, l’ho acquisito da sola.
Una indomabile tenacia che ancora mi accompagna; un piglio che pochi, sanno comprendere e accettare.


Foto ©Raffreefly

Fotopoesia


martedì 23 gennaio 2018

Io, local guide




Cammina tre lune nelle mie scarpe by ©Raffreefly - copertina


                  I Sioux avevano un proverbio molto interessante: “prima di giudicare una persona cammina tre lune nelle sue scarpe”.
Si riferivano al fatto che giudicare è molto facile, capire è un po’ più difficile ed essere empatici è molto più complicato.

"Cammina tre lune nelle mie scarpe" è l'ultima fatica letteraria a cui mi sono sottoposta con piacere.

Posterò qui il saggio autobiografico, a piccoli tocchi man mano, sperando sia una  lettura gradita per nuovi spunti di riflessione.
Grazie.


Presentazione #Youtube

Riflessioni:i lavori del futuro

Ecco la lista dei lavori del futuro che fanno certamente riflettere. Ma la domanda che pone una riflessione è SIAMO DAVVERO PRONTI?
    • Costruttore di parti del corpo
      I progressi della scienza renderanno possibile la creazione di parti del corpo. Così, nasceranno anche delle figure professionali che dovranno occuparsi di questo: i costruttori di parti del corpo. Accanto a questi novelli Frankestein, il business del futuro darà origine a due nuove ulteriori occupazioni. Dal momento che nasceranno anche i negozi e i centri di riparazione ci sarà bisogno di venditori specializzati e di riparatori di parti del corpo.
    • Nanomedico 
      Le nanotecnologie fanno passi da gigante e in futuro potranno dare vita a una serie di strumenti in “nanoscala” subatomica, inserti e processi in grado di rivoluzionare le cure mediche e l’assistenza sanitaria. Per somministrare questi nuovi trattamenti nasceranno nuovi specialisti della nanomedicina.
      “P
      harmer“, agricoltore/allevatore genetistaGli agricoltori del futuro potranno operare su colture e pascoli modificati geneticamente per migliorare i raccolti e produrre proteine a scopo terapeutico. Nello spettro delle possibilità ci sono i pomodori che contengono vaccini al loro interno e il latte di mucca, pecora e capra con proprietà curative.
    • Manager/consulenti della terza età
      Saranno gli specialisti che si occuperanno di aiutare la popolazione che invecchia a gestire le loro esigenze personali e di salute. Il loro compito sarà quello di mettere a punto soluzioni innovative in campo medico, farmaceutico, psichiatrico, protesico, e di trovare nuove proposte per l’alimentazione e per il fitness.
    • Chirurgo per l’aumento della memoriaCi potranno essere chirurghi in grado di aggiungere una capacità mnemonica supplementare a chi vuole aumentare la propria memoria. Un loro ulteriore compito sarà quello di aiutare le persone che potrebbero soffrire di disfunzioni sensoriali per il fatto di aver ricevuto nel corso della loro vita un sovraccarico informativo che porta all’incapacità di apprendere altre informazioni.
    • Etico della “nuova scienza” 
      E’ possibile che di fronte ai continui progressi della scienza in ambiti emergenti come la clonazione, la proteomica, le nanotecnologie sarà necessaria una nuova generazione di filosofi specialisti di etica. Questi pensatori dovranno essere in grado di comprendere a fondo le questioni scientifiche e di aiutare la società a fare scelte importanti e delicate in merito agli sviluppi da incoraggiare e quelli da ostacolare.
    • Pilotspaziale, guida turistica dello spazio, architetto per pianeti 
      Con l’avvento del turismo spaziale ci sarà bisogno di piloti specializzati nei viaggi spaziali, di guide turistiche “galattiche” e di architetti che progettino soluzioni abitative per lo spazio e per i pianeti. Al momento alla Sicsa (Università di Houston) già si stanno progettando avamposti lunari, case ecologiche per Marte e veicoli per l’esplorazione dello spazio.
    • Agricoltore verticale
      C’è un interesse sempre maggiore per l’idea delle fattorie urbane verticali, i luoghi in cui è possibile produrre cibi da coltivazioni idroponiche all’interno di edifici a più piani. Queste strutture danno la possibilità di aumentare in modo significativo i raccolti e di ridurre il degrado ambientale. Per gestire queste fattorie verticali ci sarà bisogno di agricoltori specializzati in possesso di competenze scientifiche, ingegneristiche e commerciali.
    • Specialista per la riduzione degli effetti dei cambiamenti climatici 
      Dal momento che l’impatto negativo dei cambiamenti climatici continua a crescere, in un futuro neanche troppo lontano sarà necessario un nuovo tipo di ingegnere-scienziato capace di agire per ridurre o addirittura invertire gli effetti di questi mutamenti in zone e località particolari. Il loro compito sarà quello di applicare soluzioni multidisciplinari che spaziano dal riempimento degli oceani con limature di ferro alla costruzione di giganteschi ombrelli per la deviazione dei raggi solari.
    • Guardiano dei periodi di quarantena 
      Nel caso in cui un virus mortale cominci a diffondersi rapidamente saranno pochi i Paesi e le popolazioni preparate a fronteggiare l’epidemia. Probabilmente ci sarà carenza di infermieri. E quando il tasso di mortalità crescerà e alcuni quartieri delle città verranno messi in quarantena e resi inaccessibili, ci sarà chi dovrà occuparsi di fare la guardia ed evitare che nessuno entri o esca dai cancelli.
    • Agente di polizia contro i tentativi di modifica dei fenomeni atmosferici
      La pratica di “seminare” nuvole per creare la pioggia sta già accadendo in alcune parti del mondo e sta alterando l’andamento dei fenomeni atmosferici a distanza di migliaia di chilometri. Potrà nascere un corpo di polizia contro i tentativi illeciti di modifica dei fenomeni atmosferici che avrà il compito di controllare e monitorare le persone abilitate a sparare nell’aria razzi contenenti ioduro d’argento, la sostanza in grado di provocare precipitazioni piovose dalle nuvole in transito.
    • Avvocato virtuale 
      La nostra vita quotidiana si svolge sempre di più online. Ecco perché ci sarà una forte richiesta di specialisti chiamati a risolvere le controversie legali che potrebbero insorgere tra cittadini residenti in giurisdizioni legali differenti.
    • Manager di avatar per l’insegnamentoE’ possibile che nelle scuole elementari verranno utilizzati degli avatar come insegnanti virtuali per aiutare o sostituire gli insegnanti reali. Per esempio, potranno nascere dei personaggi computerizzati con il ruolo di guide interattive. Servirà quindi una figura professionale capace di gestire e indirizzare in modo corretto il rapporto tra gli studenti e gli insegnanti/avatar.
    • Sviluppatore di mezzi di trasporto alternativi 
      In futuro ci saranno sempre più progettisti e costruttori che creeranno mezzi di trasporto di nuova generazione utilizzando materiali e carburanti alternativi. Secondo previsioni un po’ più azzardate, entro i prossimi vent’anni potrebbero diventare realtà anche le automobili volanti e quelle sottomarine.
    • Narrowcaster 
      I mass media generalisti (broadcasting media) tendono sempre di più a produrre e diffondere contenuti personalizzati (narrowcasting), emergeranno sempre più opportunità di lavoro per i “narrowcaster”, gli specialisti che lavoreranno in sinergia con fornitori di contenuti e agenzie pubblicitarie per creare prodotti audiovisivi ritagliati su misura in base alle esigenze specifiche del pubblico.
    • Responsabile per lo smaltimento dei dati personali
      Ci sarà sempre più richiesta di specialisti che forniscano alle persone che non voglio essere rintracciate un servizio efficace di smaltimento ed eliminazione dei dati personali presenti nei vari database, elettronici o fisici.
    • Responsabile della gestione e dell’organizzazione della vita digitaleVedremo nascere esperti che avranno il compito di aiutarci a organizzare la nostra “vita digitale”. Su richiesta, questi “manager dell’ordine elettronico” si occuperanno di gestire le nostre email, assicurando un’archiviazione efficace dei dati, e di sistematizzare e razionalizzare le nostre identità digitali (username e password) e il modo in cui utilizziamo i software e le applicazioni.
    •  Broker del tempo 
      Se si pensa alle esperienze delle banche del tempo, si può affermare che già oggi il tempo a disposizione delle persone è utilizzato in alcuni casi come sistema alternativo di pagamento. Questa “moneta alternativa” potrà dare luogo a un vero e proprio mercato “finanziario” del tempo, in cui agiranno broker e agenti di cambio specializzati.
    •  Assistente sociale per social networkE’ probabile che in futuro ci saranno assistenti sociali specializzati che avranno il compito di aiutare le persone traumatizzate o marginalizzate dai social network.
    • Personal brander 
      Sarà il consulente che ci aiuterà a creare un nostro marchio, un “personal brand”, attraverso i social media e altri mezzi di comunicazione di massa. Il “personal brander” si occuperà di definire insieme a noi che tipo di identità e personalità vogliamo trasmettere su Facebook, Twitter, blog e così via. Sarà questo tipo di esperto a darci i consigli per capire come trasferire i nostri valori nella nostra identità digitale e misurare quanto la nostra immagine virtuale è compatibile con la realtà.
  • fonte: http://fastfuture.com


Immagine by ©Raffreefly

domenica 21 gennaio 2018

Trasparenza sito

Per sapere se un sito è sicuro basta andare su : Trasparency report
e inserire la striscia del sito. Nel mio caso QUESTO SITO È SICURO


venerdì 19 gennaio 2018

Tutto in un weekend -short stories - erotico by ©Raffreefly



Erotico 


La giacca di cachemire sul letto, poco più in là la valigia aperta.  Susy era appena tornata da un lungo e snervante viaggio. Il suo capo l’aveva costretta ad andare a Sidney per verificare di persona come si comportavano gli impiegati della nuova ditta, appena acquistata ed inserita nella multinazionale. Ora a casa, Susy alle tre del mattino, non desiderava altro che una calda e rilassante doccia. E’ sabato ormai, sarà dunque un weekend tranquillo e rilassante, per rimettersi in sesto, ed iniziare nuovamente lunedì con una dettagliata relazione: 8.30 riunione dei mega boss, l’appuntamento  sul frigorifero era perentorio, non avrebbe potuto dimenticarlo!. Dopo una tazza di tè caldo, avvolta nella sua coperta preferita, s’infilò a letto, nuda come d’abitudine. Non riusciva a prendere sonno, troppo stanca pensò o forse era solo colpa del fuso orario. Alle 6 ormai stava albeggiando e lei era ancora con gli occhi aperti e ben sveglia. Decise di alzarsi, si accese una “Muratti” e guardò il cielo. Era un freddo febbraio, la brina si era depositata sul prato di fronte. Qualche auto stava transitando stancamente; forse coppie che rientravano dopo una serata trascorsa all’insegna del divertimento. Forse anime che, pazientemente andavano al lavoro. Oppure, qualcuno in cerca di compagnia. Le montagne spaccavano il blu cupo con le loro bianche cime e un’energia nuova le martellava in testa. Susy era una donna sulla quarantina portati meravigliosamente. I suo fisico era asciutto, aveva capelli e occhi scuri, caldi e penetranti. Da sempre aveva un buon rapporto con il suo corpo; si piaceva anche se non era formosa, era sicuramente ben proporzionata e spesso si accarezzava quasi a suggellare quest’unione perfetta tra la sua mente e la sua pelle. Anche ora, seduta sul divano si accarezzò piano; forse per alleviare la tensione o forse semplicemente perché la sua femminilità era così forte che desiderava essere toccata e baciata e posseduta. Le dita affusolate entrarono in lei e la voglia di sesso salì, con un calore tale che riuscì a godere come mai prima.

           Questo però non l’acquietò, anzi si sentiva come una cagna in calore; una femmina avida e vogliosa. Si vestì con cura; autoreggenti a rete con bordo in pizzo nero, stivali con platò e  tacco da 15 cm rigorosamente neri, attillati fino a metà coscia. Il vestito di raso nero aveva una profonda scollatura sulla schiena nuda. S’infilò il cappotto e uscì. A circa una decina di km dalla sua abitazione, si trovava un locale aperto 24 ore su 24. Era un luogo molto particolare, si potevano incontrare uomini o donne, soli, coppie etero e non. La voglia di Susy era tangibile; entrando nel locale si voltarono in molti a guardarla. Di diresse al bar e ordinò un gin lemon. Si sedette e aspettò. Dopo poco tempo, si avvicinò  una coppia. Lui molto alto e distinto, l’amica giovane e carina con labbra carnose ed un sorriso accattivante. Scambiarono qualche parola, giusto per capire le affinità, poi si diressero verso il privè. La stanza era semibuia, un letto rotondo al centro, con svariati cuscini color amaranto; sulla destra un frigobar con ogni bevanda possibile, un tavolino quadrato, una poltroncina. Sulla sinistra scendendo un paio di scalini, una piccola jacuzzi. Susy si sfilò con un gesto l’abito e si sedette a gambe divaricate sul letto, con le mani appoggiate alle sue ginocchia. Sorrise la giovane ragazza, spogliatasi anch’essa, si mise in ginocchio di fronte a lei, insinuando la lingua tra le labbra rosee. Ne uscì un gemito di piacere, le mani di Susy presero a toccare il collo di lei, i capelli, spingendo la testa tra le sue gambe.

 La ragazza eccitata iniziò ad accarezzarsi.
Penetrò entrambi, l’uomo distinto, badando a mantenere sempre attiva la voglia delle due donne, che ancora si baciavano e gemevano come femmine in calore, voluttuose, insaziabili. Lento il tempo passò, lento come una danza di corpi eccitati e consapevoli del piacere che donavano e che provavano. Uscirono dal locale insieme per andare a fare colazione, qualche risata e ancora tanta malizia negli occhi. A casa di Susy poi, il gioco continuò ma questa volta solo per le ragazze.  L’uomo rimase ad osservarle, estasiato, le contemplava. Fu amore, passione, sentimento, sesso, giochi erotici, desiderio e appagamento; totale, completo, nuovo. Sublime il weekend passò. Stremata ormai Susy chiuse la porta. Probabilmente non li avrebbe più rivisti. Una “Muratti”  e l’indomani sarebbe tornata ad essere ciò che era: la splendida, impeccabile signora Brown.


©Raffreefly




martedì 16 gennaio 2018

Fotopoesia


Riflessioni : quando la Poesia è musa by ©Raffreefly


Più forte di prima - short stories



Consapevolezza 

Non capisco" . disse Mary ad alta voce, parlando da sola, di fronte al pc. La e-mail ricevuta era evasiva e per nulla amichevole, anche se a scriverla, era una persona a lei molto cara.
La rilesse con calma; notò che il mandante aveva voluto di proposito essere superficiale, non rispondendo alle sue domande dirette. Mary si sentì profondamente delusa; conosceva a fondo quell'uomo, o almeno così pensava. Pochi giorni dopo arrivò un'altra e.-mail dalla stessa persona dicendo che, seppur ringraziandola immensamente per il lavoro svolto, aveva preso la decisione di non avvalersi più della sua collaborazione. Il ben servito, insomma! Non rispose Mary; capì che alcune persone non badano al rapporto umano; poco importa se sei valida e con un cuore che pulsa per il lavoro che svolgi. Decise di voltare pagina, facendosi forza come sempre. Una delusione poteva essere qualcosa di positivo per spronarla ancora a donare il meglio di sè. Mary cancellò tutti i messaggi inerenti a quel lavoro. Spense il pc e passando di fronte allo specchio si fermò, si scrutò e disse, appoggiando il palmo della mano su di esso, quasi bisognosa di carezze: "Andrò avanti, come sempre ho fatto, a testa alta e con umiltà e rispetto andrò avanti, con il cuore spezzato che si cicatrizzerà. Non sarà certo una stupida delusione lavorativa a fermarmi! Domani si ricomincia piccola,  più forte e attenta di prima. Il tuo lavoro è la tua vita... mettersi in gioco ancora, nonostante tutto e tutti." Prese la borsa e uscì a respirare la primavera imminente che già faceva capolino, tra i tiepidi raggi di marzo.


©Raffreefly


E ARTE SIA COLLECTION

E ARTE SIA!

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lunedì 15 gennaio 2018

Primo ottobre - short stories by ©Raffreefly


                   Adolescenti 


I suoi occhi si posarono su un vestito color ciclamino, fresco, giovane. Era in vetrina, in coordinato ad una borsa di una tonalità appena più scura e di una giacchina corta a fantasia, che riprendeva i colori dell’abito. Aderente ma non troppo, splendido nella sua semplicità. Adatto ad un’occasione speciale.
La ragazza doveva acquistare qualcosa di nuovo per il secondo matrimonio di suo padre ed era titubante.
Sua nonna, le tolse ogni indecisione. Le fece provare una gonna con blusa in color cammello, triste e dalle forme vagamente antiche. Non certo adatto ad una ragazzina di appena 16 anni.
Vani furono i tentativi della giovane di indirizzare sua nonna all’acquisto del semplice abito in spesso cotone.
Uscirono dal negozio con il completo cammello senza dire una parola.
Il primo ottobre la giovane nel suo completo forzato, si presentò a fianco di suo padre, presso il comune della sua città.
La sposa sembrava la “fata” cattiva di azzurro vestita. Lo sposo, poco più che trentenne, era come sempre impeccabile. Nel suo completo blu fatto su misura. La camicia fresca di stiro e le iniziali del suo nome in bella vista. I gemelli d’oro ai polsini della camicia ed il ferma cravatta, brillavano.
La giovane, pareva vecchia.
In disparte, appoggiata ad una colonna della sala, osservava i sorrisi che roteavano intorno a lei, senza nemmeno sfiorarla. Sola. Si sentiva sola.
Fuori luogo, invisibile.
Qualcuno le strinse la mano, qualcuno la baciò congratulandosi.
Lei, immobile e ben oltre a tutto ciò, ringraziava con garbo.
La cerimonia finì; il pranzo estenuante, le fotografie di gruppo finirono.
Tornò a casa e muta, buttò nella spazzatura il completo color cammello, indossò jeans e maglietta, s’infilò le sue “Superga” preferite, prese il giubbotto e accese il motorino.

          Girò la manopola dell’acceleratore verso la libertà, quasi per disintossicarsi da quel giorno eterno che non passava più.
Fuggire lontano … fuggire.
Solo questo avrebbe voluto fare.

©Raffreefly

sabato 13 gennaio 2018

Fotopoesia



Fotopoesia

...E ancora scrivo
Perché sta nella mia pelle.
Scrivo per chi ama leggere in versi.
Scrivo per me ...



Si, non ho smesso di scrivere, ho soltanto smesso di pubblicare; preferisco lasciare liberi i miei versi, racchiusi soltanto da piccole riviste da me create, qui, sul mio blog.

Delusa dal mondo editoriale e artistico in genere, non mi occupo più di editoria, non partecipo a concorsi o mostre, personali o collettive che siano; non  curo più antologie poetiche, non recensisco libri di altri autori.

martedì 2 gennaio 2018

Collaborazioni 2019

Raffreefly cerca collaboratori.

 Aziende che vogliano utilizzare le mie immagini per nuove collezioni: dalla moda, al design, al complemento arredo.
Vendo file artistici UNA SOLA VOLTA per garantire l'unicità creativa. I file possono essere stampati su qualsiasi supporto
PER INFO: fotoartisticaastratta@gmail.com
Grazie.