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mercoledì 19 giugno 2019

Arcobaleniche frasi :Ezra Pound

"Soffitta" di Ezra Pound 

Vieni, compiangiamoli quelli che stanno meglio di noi.  
Vieni, amica, e ricorda  
che i ricchi han maggiordomi e non amici,  
E noi abbiamo amici e non maggiordomi.  
Vieni, compiangiamo gli sposati e i non sposati.  
L’aurora entra a passettini  
come una dorata Pavlova,  
E io son presso al mio desiderio.  
Ne ha la vita in sé qualcosa di migliore  
Che quest’ora di chiara freschezza,  
l’ora di svegliarsi in amore.  
  



Ezra Pound , nato il 30 ottobre del 1885 nel profondo e provinciale Far West (Idaho) e morto il 4 luglio 1972 in una città irreale come Venezia , è stato il più internazionale , inevitabile, imbarazzante poeta del Novecento. E’ il poeta “fascista”, il poeta “traditore”, il poeta “pazzo” , che visse 13 anni della sua lunga vita rinchiuso nel manicomio criminale di Saint Elizabeth’s di Washington ; ma è anche il “grande fabbro” della poesia moderna , poeta “imagista” , che sposa le idee filosofiche di Hulme e spoglia i versi da ogni sovrastruttura retorica e sentimentale ; l’ideatore di una nuova poesia fondata essenzialmente sull’elemento visivo. E poi sarà tante altre cose: il poeta della speranza di un rinascimento culturale americano, che pubblica i sonetti di Cavalcanti e fa conferenze a Londra sul poeta fiorentino stilnovista; il poeta “vorticista”, che esplora la complessità psichica dell’immagine poetica, ne complica l’espressione cercando effetti di simultaneità e di spazialità, (siamo nell’epoca delle innovazioni dell’arte, di Braque,Picasso , Matisse, Kandisnsky, Marinetti, etc) . L’immagine – dirà Pound – non è un’idea, è un nodo, un grappolo radiante, un **vortice**.

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