Esula un po’ dal compito del talent , ma mi sono sempre sentita in dovere di portare avanti il libro neonato attraverso reading e non solo.
Naturalmente ogni autore era libero di fare altrettanto nella propria città, come doveva sentirsi assolutamente libero di partecipare o meno, alle mie iniziative.
Ricordo ancora l’emozione della prima volta! Le mani mi sudavano, la tensione era palese quel giorno. Il mio nome venne annunciato, i flash delle macchine fotografiche iniziarono a danzare intorno a me. Mi alzai e mi diressi sul palco, il passo sicuro, il sorriso stampato per la tensione.
Poi, il silenzio.
Le tante persone erano lì per sentire dalla mia voce le mie poesie.
Iniziai a leggere, la voce squillante, decisa, forse un po’ troppo. Risentendomi, parevo un’insegnate che stava facendo lezione .
Eppure, lo scroscio degli applausi che seguirono mi colsero impreparata.
Mi stupii nel sentire tanto calore e mi emozionai.
Le iniziative che seguirono furono decisamente più easy. Imparai a controllare le sensazioni, ad impostare e modulare la voce, a fare le giuste pause enfatizzando un poco, solo un poco, perché non amo accentuare; l’esagerazione teatrale mi sa di ingannevole, di ipocrisia, di smodata simulazione di un sentimento, che personale è e deve rimanere.
Tra il pubblico poi, c'è sempre chi si ostina a chiedere una spiegazione logica ad una poesia ed è una cosa che detesto. E’ come se il mio sentire dovesse essere per forza di cose, anche il suo. Non esiste. La poesia non va spiegata, né tantomeno capita: va semplicemente presa, amata e fatta nostra, in base al sentire di ognuno di noi. Massima libertà di interpretazione.
Massima libertà, sempre! Il bello della poesia, sta proprio in questo: ogni giorno può essere compresa in modo diverso in base a come ci sentiamo, ha tantissime sfaccettature, offre dunque un mare di possibilità di intendimenti.
Per questo la giudico interessante, perché permette di volare oltre, mettendoci a nudo; invoglia alla riflessione e a guardarci dentro.
L’io si apre, ci fa scoprire mondi che prima non immaginavamo. La forza interiore rifiorisce, si consolida, si fortifica, donandoci potenza mentale si dirama fino a farci stare bene, in tutto il nostro essere.
Amando l'arte a 360 gradi, ad ogni evento che progettavo, cercavo di instaurare un dialogo continuo tra libri, pittura, fotografia e l'hand made, coinvolgendo anche veri e propri artigiani. Portando così il visitatore in una sorta di Eden visivo ed emotivo, rivalutando in questo modo e nel mio infinitamente piccolo, anche il mio territorio.
Qui alcune datate immagini in riferimento ad alcuni eventi.
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