Premetto che sono su questo sito da molto tempo, più di 10 anni e che questo è il mio secondo account, il primo non lo uso più da tempo, detto questo, il sito nel complesso mi strapiace da sempre, staff oserei dire perfetto, autori che molti, moltissimi apprezzo profondamente per il loro magnifico impegno di migliorarsi sempre e di continuo. Poi ci sono gli altri, quelli che trovi qui come altrove, i saccenti e trovo veramente poco professionale bloccare chi parla in maniera schietta e cerca di far comprendere l'arte del poetare in base alle Inevitabili regole grammaticali.
Come dice un vecchio proverbio: "l’ignoranza è madre dell’arroganza". Mi spiego:
il valore delle critiche costruttive sta nello scopo che hanno: aiutare l’altro a raggiungere un cambiamento positivo, non è certo sminuire un lavoro, anzi, è fare in modo che possa trarre beneficio da questa nota.
Saper accettare che possiamo sbagliare è il primo passo per migliorare e per cambiare. Alcuni purtroppo, prendono queste critiche in modo diverso da ciò che sono, credono sia una sorta di "attacco personale", sappiate che non state facendo male a me, ma a voi stessi. Io non vi conosco, posso solo leggere ciò che voi pubblicate e credo onestamente, che questo sito serva a migliorarsi, ma deve partire da voi stessi, in primis l'umiltà di saper accettare le critiche, se veramente volete progredire.
Che decidiate o no di pubblicare vi prego, abbiate rispetto per la Poesia!
La gente scrive, scrive tanto e legge poco o niente.
Si definiscono poeti ma la grammatica non è il loro forte ahimè, non parliamo poi di ritmo, di musicalità, di stile.
Scrivere due pensierini in croce non fa di certo un poeta, forse non lo sanno o forse in questo mondo ora, tutto è ammesso (?).
La "licenza Poetica" poi, mi fa impazzire, ricordiamoci di avere rispetto e che le regole della grammatica italiana valgono anche per la poesia. Dunque, evitate di stravolgere parole e verbi illudendovi di aver dato vita a un modo sublime di scrivere. Stesso discorso per chi scrive un testo come fosse un messaggio in chat: orripilante è dir poco; o chi usa la punteggiatura in maniera spasmodica: vedi 2,4,8 puntini di sospensione - punti interrogativi o esclamativi a raffica come se il tasto si fosse bloccato.
C'è poi l'ansioso che vuole spiegare tutto. Meglio spiegare poco e dare ai versi un'impronta stilistica con figure retoriche, musicalità e, soprattutto, parole in grado di stuzzicare emozioni e immagini. Ricordate sempre che il lettore vuole prima di tutto sognare ed elaborare le immagini e non farsele raccontare. Chi scrive solo poesie d'amore, come se il suo cervello non fosse in grado di elaborare altro. Non si crescerà mai dal punto di vista letterario se ci si ostina a scrivere sempre e solo di un preciso argomento. Soprattutto, si rischia di diventare monotoni, poco interessanti, banali e direi pure pesanti, tanto che smetteranno di leggervi.
Ed infine, è doveroso ricordare che la Poesia innanzitutto è liberazione e umiltà, è un grido necessario per chi la scrive e per chi si identifica leggendola.
È studio costante, è anima e ardore, entusiasmo e fantasia, è la Madre della Letteratura, non scordiamolo e impariamo ad amarla e a rispettarla. Non dite poi "scrivo da una vita" se non conoscete le regole basi della grammatica, meglio dire ci sto provando, farete più bella figura. Per chi vorrà pubblicare, si vedrà per forza costretto ad imparare a scrivere, nessun editore pubblica strafalcioni. Vi chiedo scusa per tanta durezza, ma credetemi, più che necessaria; ci sono passata, prima di voi. Ali di carta, non è Facebook grazie al cielo, è anni luce oltre!
Buona Poesia e buon anno.